Oggi siamo abituati a vedere immagini perfette in tv, online e sulle riviste: corpi che non hanno difetti, particolari in alta definizione, nuovi modi di interpretare la realtà grazie a tecnologie digitali sempre più sofisticate. Eppure oggi, le immagini di alcuni decenni fa, sono ancora in grado di stupirci per la loro originalità e il loro carattere innovativo.
Ne è un esempio perfetto la mostra fotografica in corso presso la Galleria Carla Sozzani a Milano: Blumenfeld Studio 1941 - 1960. Il percorso espositivo, formato da circa 100 stampe restaurate, riviste originali e ritagli di pubblicazioni storiche, si concentra sugli anni in cui Erwin Blumenfeld ha lavorato nel suo studio newyorkese in Central Park. Ritenuto uno dei fotografi più importanti e influenti del secolo scorso, ha prodotto immagini mai scontate e fortemente connotate dal suo carattere sperimentatore, non convenzionale e artistico.
Blumenfeld nasce nel 1897 a Berlino da una famiglia borghese di origine ebraica. Dopo aver partecipato alla Prima Guerra Mondiale, nel 1918 si trasferisce ad Amsterdam dove si sposa e apre un negozio di pelletteria. Il vero interesse di Blumenfeld è però la pittura e aderisce al movimento Dada autoproclamandosi capo del dadaismo olandese. All'inizio degli anni '30 inizia ad interessarsi alla fotografia ritraendo i clienti del suo negozio. Nel 1935 si trasferisce a Parigi dove conosce il grande fotografo Cecil Beaton che lo avvicina alla fotografia di moda e a Vogue. Dopo essere riuscito a fuggire da un campo di concentramento nel 1941, parte per gli Stati Uniti con la famiglia. Una volta a New York lavora per tre anni per Harper's Bazaar per poi arrivare a Vogue US e ad altre riviste di moda e di lifestyle. In pochi anni diventa uno dei fotografi più famosi in America occupandosi non solo di moda ma anche di pubblicità come, ad esempio, per Dior, L'Oréal e Max Factor. Muore a Roma nel 1969.
Blumenfeld attraversa decenni densi di eventi e di grandi cambiamenti nella società che racconta nelle sue fotografie a partire da quelle scattate durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale come questa per la campagna a sostegno della Croce Rossa del 1945.
Nella sua fotografia è costante il riferimento alla storia dell'arte, come ad esempio in "The Picasso Girl", qui di seguito. Spesso utilizza richiami e tecniche diverse che aggiungono una forte componente artistica e di ricerca nella grafica, come il fotomontaggio, la solarizzazione e le diapositive a colori.
Per la moda realizza al contempo immagini moltiplicate, colorate e sperimentali ma anche fotografie che con un semplice sfondo chiaro in grado di mettere in risalto gli abiti e i colori.
Inoltre per ben 15 anni Blumenfeld collabora con il direttore artistico di Vogue US, Alexander Liberman, arrivando ai vertici della sua esperienza americana e firmando molte copertine che passeranno alla storia.
Decisamente non convenzionali e modernissime sono alcune sue immagini per la pubblicità, come questa per Chesterfield del 1956.
La mostra "Blumenfeld Studio - New York 1941 - 1960"
a cura di Nadia Blumenfeld Charbit, Francois Cheval e Ute Eskildsen
Galleria Carla Sozzani, Corso Como, 10 - Milano
Dal 16 febbraio al 30 marzo 2014
Orari: tutti i giorni 10.30 - 19-30, mercoledì e giovedì 10.30 - 21.00
Bellissima mostra, ma soprattutto bellissimo articolo!
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